Parte Prima: Il canto delle Muse;
Parte Seconda: Eufonic@mente.

Mercoledì 15 Giugno 2016 alle ore 20,30 presso il Piccolo Teatro di Padova
Coreografia di Elena Baggio – Marina Soligon
Sinopsi di Marina Soligon
Foto di Alessandro Canini

Parte Prima: Il canto delle Muse
Parte Seconda : Eufonic@mente

L’Armonia dell’essere
Mente eufonica – Armonica
Armonia dell’ essere, del vivere

L’armonia è il suono delle cose che si fondono e sono coese – persone che cantano in modo armonico formano una melodia bellissima. Danzatori che compongono una coreografia sono un momento di Armonia, di respiro.

“Armonia” è un sentimento, un gesto ,un suono, uno sguardo, una sensazione. Nella musica, l’armonia è una piacevole combinazione e progressione di suoni e accordi. Nella Danza è comunione di intenti, rispetto dei tempi, emozioni che sbocciano, menti che si quietano.

L’Arte espressa nel movimento, nel rispetto dell’altro

Platone la pensava così: “Non muovere mai l’anima senza il corpo, né il corpo senza l’anima, affinché difendendosi l’uno con l’altra, queste due parti mantengano il loro equilibrio e la loro salute”

La ricerca dell’equilibrio da sempre accompagna la storia dell’uomo. In natura tutto tende all’equilibrio, nella società, al contrario, tutto si muove per accentuare le differenze

Tutta l’opera è una ricerca dell’equilibrio sia dal punto di vista estetico che concettuale. Trattasi di coreografie semplici e complesse ed infatti, i rapporti reciproci tra emozioni mutano continuamente girando intorno alle emozioni, divenendo l’emblema di noi stessi e del nostro tempo. Siamo in tensione tra passioni e razionalità, siamo energia che vuole scaricare la propria carica per non dirigersi contro noi stessi. E’ solo con un atto di coraggio, una spinta interiore ad andare avanti che potrà salvarci dal baratro, quindi, consci del fatto che a volte occorrerà fare un passo indietro per non cadere, puntiamo sempre al futuro e tendiamo i nostri cuori verso un avvenire che solo credendo nei nostri sogni potremo realizzare…

un passo alla volta. La vita ha ragione “dopo”, siamo noi che dobbiamo capire “prima” e afferrare la fune con la consapevolezza che il baratro ha paura del nostro sorriso.