Bausch, il teatro perde il suo corpo, la danza la sua anima.

Non che avessi dubbi riguardo all’inadeguatezza della nostra televisione di Stato e non, ma mai proprio mai avrei pensato questa inimmaginabile totale mancanza nel non comunicare la sua morte.

L’arte non paga, è una frase ahimè nota e ancor più ahimè vera. Ma qui si tratta della Bausch,la grande madre del Tanztheater, la capostipite di un nuovo pensiero di colei che ha fuso la danza con il teatro, la musica con la parola, il gesto con la filosofia.

Ogni sua fibra, intessuta d’acciaio, comunicava il dramma della solitudine, regina di questa nostra epoca, le sue performance ti svuotavano, le sue opere, di non facile comprensione, potevano non essere apprezzate ma mai dimenticate.

Un anno e mezzo fa alla morte del Maestro Béjart, mi ero indignata per la brevità e la superficialità con cui hanno comunicato la triste notizia e ora ??

La Scioccante Regina non è stata neppure nominata.

Non mi resta che riportare una sua frase “Ci sono dei momenti in cui si resta senza parole, perduti e disorientati. A questo punto comincia la danza”